DA DOVE NASCE IL LABORATORIO DI ANATOMIA POETICA?

Condotto da Micaela Leonardi e Luca Sugliani
con il contrappunto di Samanta Cinquini Mia
(Per ora, interno ed utilizzato come training per il Laboratorio del Padre)

Micaela Leonardi ha creato una scheda, traendo spunto formale dal manuale di Mauro Zocchetta, dove possiamo vedere (e scoprire) 30 punti del Corpo Umano.
Questo percorso di Anatomia, si chiama “Poetico”, perché non segue una consueta consequenzialità e nemmeno si lega ad un’unico sistema di riferimento.
Micaela ascoltando un suo universo interiore – ha proposto un viaggio fra organi, ossa, muscoli.

Il viaggio rispetta la verità (per come la conosciamo). I punti sono segnati nel dettaglio. Questo ci permette – quando lavoriamo a coppie – di toccare, sfiorare, accarezzare, premere, pigiare, raggiungere (…); con una certa esattezza (è indispensabile il grado di attenzione che ognuno mette) quel punto.
L’esperienza del training di Anatomia Poetica ha portato il Coro ad intuire la potenza di questo processo.
Così, ho chiesto ad ogni membro del Coro, di ascoltare il proprio universo interiore e proporre un viaggio di 30 punti.
Non è necessario avere un unico sistema di riferimento, si possono considerare anche gli elementi di una anatomia spirituale – purché garantendone la precisione (pensiamo ai Meridiani, ai Chakra…).
Abbiamo recuperato diverse Anatomie. Abbiamo scansionato e stampato moltissime immagini.
Abbiamo creato (e continueremo a rinnovare) un archivio di anatomia e dintorni da cui prendere spunto, e conseguentemente comporre/stampare.
Durante il Laboratorio di Anatomia Poetica, utilizzando la tecnica del Collage e le scansioni/stampe finora accumulate, inizieremo a riflettere sul nostro universo interiore ed a formulare gli appunti perché ogni Membro del Coro abbia una sua scheda.

In un secondo momento, ogni Membro del Coro è chiamato a definire e chiudere la propria scheda.
Potrà scegliere di seguire l’assetto estetico della scheda originaria di Micaela, potrà formulare un nuovo assetto (anche completamente disegnato, o proprio ribadendo la tecnica collage).

SARA’ VINCOLANTE che i 30 punti siano collocati con precisione e che garantiscano a CHIUNQUE prenda in mano quella scheda – di poter toccare, sfiorare, accarezzare, premere, pigiare, raggiungere (…) quei punti.
Un punto deve essere nella zona dei “piedi”, un punto deve essere nella zona del “ventre”, un punto deve essere nella zona “dorsale”, un punto deve essere nella zona degli “arti” ed un punto deve essere nella zona del “capo”.
A parte questi 5 punti che orientano un certo bilanciamento, i restanti 25 punti possono rispondere e concentrarsi in una zona soltanto.
Per esempio, considerando che l’Anima si colloca fra la gola e le narici secondo i testi antichi, i miei 25 punti si concentreranno fra la gola e le narici.
L’universo interiore risponde ad una visione, ad un’urgenza, ad una peculiarità intrinseca e così via…
Le schede devono essere un A4.
Le schede devono poter essere prodotte in serie (a parte l’originale, ovviamente, sia digitale o cartacea).

Soltanto in una seconda fase, ognuno, partendo dalla SCHEDA di Anatomia Poetica (che mira all’esattezza) potrà creare una tavola artistica.
Altrettanto andremo a creare IL QUADERNO DI ANATOMIA e verremo guidati da Beatrice Algeri.
IL QUADERNO DI ANATOMIA ci accompagnerà alla scoperta del processo durante tutto l’arco della nostra ricerca insieme. Ha una grandezza ed una fattura precisa.

IL QUADERNO DI ANATOMIA POETICA

Il Quaderno di Anatomia poetica è una scoperta. Fra realtà e fantastico. Segnalando quando è realtà e quando è fantastico.
Attraverso i vostri approfondimenti rispetto i punti di Anatomia Poetica. Ricevuti, o “generati”.

Dopo il Training di Anatomia Poetica a coppie, ognuno scrive il punto dei 30 che ha “percepito maggiormente”. Questo comporta che ogni Membro del Coro, ha già segnato qualche punto “ricevuto” fondamentale.

Partendo da questi punti che segnate dopo i training, inizierete ad indagarli. Utilizzando il Quaderno di Anatomia Poetica come supporto.
Per ogni punto potrete (per esempio) scrivere un ricordo il più possibile concreto. Biografico e/o non. Sensoriale. E così via. Affiorato attraverso il tatto o comunque nella memoria.
Provarete a disegnare quel punto.
Cercherete informazioni/racconti/miti su quel punto. E così via.
Vi aiuterà senz’altro consultare (e cercarne di nuove e di ulteriori) tavole anatomiche, scientifiche, artistiche e dintorni. Altresì potrete selezionare pezzi di video dove credete che quel punto esulti o si dispieghi. Fino individuare i suoni e le musiche che ogni punto chiama.

E così via…

Samanta Cinquini Mia