LA NOTTE DEI CONTINENTI
Il Pesce d’Oro è un paese per le antiche e nuove botteghe del fare. Sull’altura troviamo il “cerchio” per il Coro e l’azione. Tutti partecipano alla creazione ed all’elemento primigenio che garantisce il sogno.
Noi lavoriamo, anche, sui sogni. Spesso i sogni diventano degli allenamenti. Un giorno abbiamo provato ad agire il sogno de’ La Notte dei Continenti e ci siamo resi conto, che avevamo scoperto un’altro rito. Da quel giorno, alla stregua della pulitura e della doratura, La notte dei continenti è diventata una pratica del lavoro.
“Si siede uno accanto all’altro. Le sedie sono in legno. Chiudiamo gli occhi. Ci viene lasciato nel palmo della mano, un pastello. Di quelli farinosi. Che cedono polvere di colore, continuamente. Dal silenzio oppure dal diffondersi della musica (registrata o live) dondoliamo all’indietro e scorriamo il pastello : disegniamo.”
Ed ancora…
“Disegnate ciò che è urgente, lasciatevi andare al gesto, se vi toccate accada e provochi una reazione (non un effetto), cercate di sentire l’ultimo della fila…”
Ad un certo punto del nostro viaggio è divenuto inevitabile fabbricare noi stessi questi pastelli.
LABORATORIO DI FABBRICAZIONE DEI PASTELLI
Il mestiere, nella bottega dei colori, appartiene ad un chimico riverso. Non accumula materiale per quando il rito accadrà, ma percorre la strada insieme ad esso.
Ogni ambiente con la sua umidità e temperatura, la stagione, fa variare la ricetta ed i tempi primigeni di ogni colore in pastello, anche solo di pochissimo.
Ciò che deve rimanere stabile è la forma e la consistenza, fondamentali alla pratica della Notte dei Continenti.
